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Keith Jarrett giunse nel 1975 nel teatro di Colonia dove doveva eseguire il suo concerto  jazz.

Scopre che il pianoforte sul palcoscenico non era quello da lui concordato.

E’ un altro , scordato e con un pedale rotto. Protesta con l’organizzatore e va a cena.

L’organizzazione  impazzisce per sistemare il piano ma Jarrett non è contento lo stesso ma comunque inizia il suo concerto.

Magicamente (magicamente ??)  per 59  minuti l’anima profonda  di Keith Jarrett  parla direttamente alle sue dita  sulla tastiera  in un fluire ininterrotto e quel pianoforte ed i suoi suoni direttamente alle anime della moltitudine degli spettatori.

E  quella moltitudine di anime rispose all’anima di Keith che a sua volta continuò a dire  a quella massa  intense  emozioni.

Keith, come in trance, continuò a suonare per tutto quel tempo, continuamente improvvisando,  senza nemmeno emettere quei piccoli urli che era solito fare negli accordi più arditi.

Suonò a  testa bassa per 59 minuti  ed era la sua vita , tutto sè stesso, che azionava quella meravigliosa musica.

Per quei magici 59 minuti ogni spettatore in quella sala  trattenne il respiro e non emise un fiato .

Nulla poteva  disturbare quella inusitata magia.

Nasce così uno dei più grandi concerti dal vivo di Keith Jarrett , poi trascritto e diffuso in milioni di dischi

 


 

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