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Taluni si stupiscono che un comune essere umano, uno qualsiasi, di non eccelsa cultura, possa autonomamente seguire una ricerca sui sogni per ben ventitre anni.
Andando contro a ciò che si chiama comunemente "il buon senso comune" che ho scoperto essere non altro che la forma di espressione della comune, questa sì, malattia mentale.
Ed io perciò mi stupisco di quel loro stupore.
Dopo una terapia di tipo junghiano nel corso della quale ho scoperto un mondo, il mio, fino ad allora a me del tutto sconosciuto.
Ed, essendo stato da sempre sospinto da svariate curiosità culturali, mi sono reso conto di avere l’inaudito potere di poter effettuare (per mio conto, senza bisogno di alcun finanziamento, senza bisogno di alcuna autorizzazione), avendo a mia completa disposizione il materiale sul quale effettuarla, una ricerca SUI MIEI STESSI SOGNI.
Come non approfittare di questa incredibile opportunità?.
Tenuto conto oltre tutto dei possibili benefici personali, psichici e fisici, che da essa potevano derivarmi.
Grazie a tale lunga recherche sono saltate fuori scoperte (altro che madeleine o cookies, che dir si voglia) davvero interessanti sul funzionamento della psiche umana, mia e di altri, sul funzionamento del cervello nonché intuizioni su svariate ipotesi in questo lavoro illustrate.
Per talune delle quali è indispensabile, se lo si ritiene, verificarne la fondatezza, quando possibile, con gli strumenti che la Scienza mette a disposizione della conoscenza scientifica.
Poi ciascuno potrà, a suo giudizio, dare su questo lavoro ogni possibile giudizio, del quale peraltro non potrebbe fregarmene di meno dato che ciò che con questo lavoro ho conquistato in me stesso non potrà togliermelo nessuno.
(scritto il 15/9/23)