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Per cercare di chiarire il concetto che quelle denominazioni intendono esprimere useremo una metafora un po’ arzigogolosa  e di molto semplificatrice.

E’ noto che Piazza S. Marco a Venezia ogni tanto, in caso di maree marine piuttosto alte, viene invasa dal mare tanto che i turisti ed i residenti non possono accedervi.

Si è allora progettata , ed è in esecuzione , una grande opera marittima , Il M.O.S.E., una serie di dighe mobile che impediscono al mare di entrare in Piazza S. Marco ma solo quando le maree superano un certo livello.

Insomma una specie di valvola di coperta che si chiude ogni tanto  in modo da non impedire del tutto al mare di invadere la piazza ma solo quel tanto di troppo che possa  impedire ai turisti ed ai residenti di entrare nella Piazza (la valvola di sentina può restare aperta).

Se la coscienza percettiva ha strutturato un filtro (la valvola di coperta, il M.O.S.E.) che da una parte non impedisca ai cinque sensi di percepire la realtà sensibile ma che dall’altra parte impedisca agli imputs di realtà di condizionare ,  determinare , attenuare la capacità volitiva cosciente dell’individuo, la sua capacità di libera scelta, di libero arbitrio (senza che l’ego cosciente possa impedirlo) allora la valvola di sentina può restare aperta cioè  il rapporto tra i contenuti istintuali dell’inconscio e la coscienza cognitiva non viene castrato è rimane attivo e vitale.

Può essere che tanti casi di incapacità di percezione sensoriale (cecità, sordità , perdita parziale o totale del senso dell’olfatto o del gusto o del tatto) siano dovuti a tentativi inconsci di strutturare (in quei casi in eccesso) difese della coscienza percettiva mancanti (cioè un “maldestro” tentativo di chiudere la valvola di coperta, di parzializzare in qualche modo l’invasività degli imput di realtà nell’individuo ) ?.

Cioè siano in sostanza sintomi di tipo psicosomatico ?

 

 

 

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