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Siccome il mondo, la realtà del mondo, è UNA SOLA tutto dipende da come la "lente" della coscienza individuale riesce a leggerla.

Se la lente è trasparente e non opaca, se è concava e non convessa (cioè vede il mondo per quello che è e non lo vede al contrario cioè rovesciato rispetto alla realtà) la sua descrizione aderirà a quella realtà, per quanto complessa essa sia.

Au contrarie il mondo, la realtà apparirà rovesciata, al contrario.

E ciò accadrà SEMPRE quando quella coscienza sarà incapace di leggere il proprio Sé, e ne ignori perfino l'esistenza,  quando da quel Sè, da sè stessa è totalmente dissociata,distaccata, lontana.

E nello stesso modo da quel mondo, da quella realtà sarà totalmente dissociata, distaccata, lontana.

E siccome l'individuo dissociato da sè solo la realtà resagli nota da quella coscienza rovesciata conosce,  egli descriverà il mondo secondo come la sua stessa follia glielo fa apparire.

E leggendo quella descrizione malata si comprenderà subito della malattia della sua coscienza.

Ed il fatto che quella narrazione malata sia condivisa da 100.000 persone o da un 1.000.000 significa solo che quelle centomila persone, quel milione di persone hanno una coscienza malata esattamente come quel solitario narratore.

La patologia mentale come la patologia somatica non è un fatto di percentuale, di numeri o di like.

E' sana se è ritenuta sana in centomila ed è malata se ritenuta malata in uno solo!!.

E no, assicuro che la cosa NON funziona così.

Eraclito, “Uno solo è per me diecimila se è ottimo”.Framm. n.73,

             (scritto il 18/9/23)

 

 

 

 

 

 


 

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