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La psiche, con il meccanismo della sublimazione, fa una specie di salto quantico ed espone suoi contenuti, altrimenti inesprimibili, facendone saltare l’espressione da uno stato ad un altro, essendo per essa impedita  l’intermediazione della interpretazione.

A.  Per esempio: La “sporcizia” delle informazioni del falso sé nella coscienza, altrimenti inesprimibile, viene proiettata sulla sporcizia di casa. E 

     su di essa la spinta pulsionale del proprio Sè genetico reclama pulizia.

     Dalla coscienza dissociata, infestata dalle immondizie che la soffocano, all’agito significativo delle pulizie domestiche coatte.

 

B. Oppure: Dalla percezione sub-liminale nell’altro della sporcizia che infesta la sua coscienza alla percezione allucinatoria di un cattivo odore

     emesso dallo stesso.

 

C. Oppure: Dalla sofferenza tragica e drammatica del proprio Sé castrato alla persistente allucinazione di sangue che gronda lungo le pareti.

 

D. Oppure: Da un significato del proprio Sé, sovraccarico di energia nell’inconscio cui la castrazione impedisce espressione nella coscienza (ne soffoca la possibilità di espressione), alla patologia polmonare che rende difficoltosa la respirazione.

 

Ed ogni sublimazione che renda possibile il salto dal contenuto istintuale nell’inconscio, negato alla coscienza, fino al sintomo ed alla patologia somatica,  svela di un salto quantico operato da quel contenuto verso la sua rappresentazione somatica.

Un salto quantico il cui snodo, dalla informazione/significato del Sé negato al sintomo ed alla patologia, passa attraverso i meccanismi quantistici della materia elementare.

I quali rendono possibili il salto sublimizzato da quella informazione istintuale genetica alla biochimica malata, al tessuto patologico, alla funzione impedita o malata, i quali di quella informazione, di quel significato simbolicamente metadicono.

              (scritto il 20/9/23)

 

 

 

 

 

 


 

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