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Questa è una ipotesi di funzionamento del cervello umano, che per semplicità chiameremo “La macchina”, ipotesi che cerca di definire il suo meccanismo di azione in caso di coscienza totalmente dissociata.
Si tratta di ipotesi elaborata sulla base delle informazioni fin quì acquisite nel corso dell’intero processo di crescita nonchè delle esperienze successive.
Ipotizziamo che nella coscienza (ed in quella parte del cervello, più o meno ampia, che quella coscienza gestisce) siano entrate solo le informazioni dell’imprinting infantile.
Cioè non è pervenuta a quella coscienza nessun contenuto istintuale del Sé/nessun significato/informazione che a quel Sè genetico appartenga.
Esseno l’individuo inconscio di sè e da sé totalmente dissociato non sono attivi in quella parte del cervello/coscienza nessuna delle sue quattro funzioni (al più la funzione percezione) e forse nemmeno i meccanismi di comunicazione subliminali (transfert e controtransfert).
E mai si è attivata in esso la coscienza quantistica.
Essendo la coscienza inconscia a tali funzioni e a tali meccanismi essi è come se in quella coscienza non fossero mai NATE non essendosi mai, le relative informazioni/significati che le definiscono, distaccate dal codice genetico, per in quella coscienza attivarsi una volta che di esse si sia presa coscienza.
Le informazioni che definiscono e malamente, il falso sé dell’individuo vengono elaborate dalla coscienza neuronale, la parte che gestisce la coscienza dissociata (una parte dei circa 85 miliardi di neuroni), usando tipologie di calcolo binarie.
In questo processo di elaborazione che investe la vita dell’individuo hanno modesta importanza le informazioni “culturali” che l’individuo ha acquisito con lo studio.
Questa coscienza è continuamente spinta alla rielaborazione di quelle informazioni distorte e patogeniche dalle pulsioni provenienti dall’inconscio, generate dai tanti contenuti istintuali mai integrati, sempre più energizzati, nonché dalle esperienze dolorose rimosse (tutte quelle vissute nel corso dell’imprinting infantile) e non solo.
Tali spinte pulsionali inducono quella coscienza a continuamente rielaborare le informazioni in suo possesso sia per mantenere nella migliore efficienza possibile, nelle condizioni date, il falso sé (vero ed unico centro motore della coscienza) sia per trovare una soluzione alle condizioni di perenne disagio in cui quella coscienza dissociata vive ed opera.
Quando uno o più contenuti istintuali dell’inconscio, quelli più energizzati di tutti, premono sulla coscienza con maggior insistenza la coscienza reindirizza quelle pulsioni energizzate e la loro energia libidica verso un organo o funzione bersaglio il cui “indirizzo” è fornito da quel contenuto istintuale del Sé più energizzato, pulsionalmente più attivo.*
E ciò genera nelle molecole e negli atomi di quell’organo o di quella funzione bersaglio una sovreccitazione quantica la quale a sua volta determina qualche disfunzione somatica, biochimica o nevrotica.
Se quella pressione pulsionale è molto forte rispetto alle barriere difensive della coscienza la deviazione difensiva può inverarsi per esempio con un ictus da sovrapressione venosa.
E se è ancora più forte, e quelle barriere cedono in parte, si invererà una intrusione psicotica.
E la coscienza agirà il comportamento psicotico, l’allucinazione o il delirio che dei contenuti istintuali intrusi rappresentano il significato.**
(*) E’ come se la coscienza dissociata elaborasse le sue informazioni malate dentro una bolla di vetro opaco.
E dietro il vetro opaco intravede malamente una minaccia che si fà sempre più insistente (il contenuto istintuale inconscio ed energizzato che “bussa” con sempre maggiore insistenza).
Non potendo comprendere il significato di quell’attacco come non può comprendere il significato dei sogni che le vogliono far capire la stessa cosa (non avendo essa mai integrato la funzione intuizione) quella coscienza malamente reindirizza quell’energia aggressiva verso l’organo o la funzione che “gli pare di capire urlano e bussano dietro il vetro”.
(**) Che significa il femminicidio quando il marito uccide la moglie la quale esasperata vuole lasciarlo ?: Significa che la pressione di quei contenuti supercaricati energeticamente si è rivoltata contro la coscienza malata dell’uomo (proiettata sulla donna) e contro quella donna innocente l’uomo agisce il comportamento omicida.
In una diversa condizione di carico energetico il risultato avrebbe potuto essere una intrusione psicotica nella coscienza dell’uomo.
(scritto il 23/9/23)