Parrebbe che la coscienza a specchio (la parte della coscienza/cervello che gestisce i segnali provenienti dalla percezione sensoriale) possa mutare quando riceve informazioni/significati provenienti esclusivamente dalla realtà sensibile.
E non quindi dall’inconscio.
In questo contesto i fenomeni di sincronicità, i significati rappresentati dai comportamenti dell’altro (pensiamo in particolare ai comportamenti dei genitori nei confronti dei figli nel corso della infanzia) , ma anche i sintomi psicosomatici ed i significati dei comportamenti agiti, svolgerebbero nei confronti di questo parte della coscienza la stessa identica funzione strutturante che i sogni svolgono rispetto alla coscienza cognitiva.
Precisiamo in particolare per i fenomeni di sincronicità.
Si tratta di fenomeni reali , eventi nella realtà sensibile, che veicolano lo stesso identico significato che un evento psichico coevo (per esempio un sogno ma non solo) sta veicolando verso la coscienza inferiore o coscienza cognitiva.
Operando perciò sincronicamente , sinergicamente e funzionalmente con la normale attività di crescita psichica.
Ove il processo di crescita fosse bloccato cioè il rapporto di comunicazione tra inconscio e coscienza fosse paralizzato a farla da padrone rispetto alla coscienza sarà solo e soltanto la realtà sensibile la quale “infetterà” indisturbata , senza il controllo del Sé e dell’ego, la coscienza a specchio.
Determinando in essa configurazioni psichiche che possono essere del tutto aliene rispetto alla reale natura dell’individuo ed ai suoi reali bisogni umani.
Senza l’umanissima influenza del proprio Sé nella psiche (il sonno della Ragione) la realtà crea “mostri”.