Tanto più un gruppo , una associazione , ecc. è gelosa della propria identità (professionale, artistica, sportiva, ecc.) tanto più essa sviluppa linguaggi gergali poco comprensibili o del tutto incomprensibili i quali rendono difficile o impossibile  a coloro che non fanno parte di quel gruppo di comprenderlo.

Tanto più quindi sarà difficile e difficoltoso per un “estraneo” riuscire a far parte di quel gruppo e perfino di capire cosa i suoi membri vogliano dire.

Si potrebbe pensare che tanto più un popolo è esposto ad intrusioni e contaminazioni da parte di altre popolazioni tanto più sviluppa difese potenti della propria identità nazionale accompagnate nel tempo dalla costruzione di linguaggi “impenetrabili” da parte di chi non appartenga a quel popolo.

Le difese esasperate delle identità nazionali o etniche generano come contrappunto situazioni di conflitto razziale verso i popoli e le etnie che non condividono quei linguaggi (o quelle religioni o quelle ideologie , sempre di linguaggi escludenti si tratta).

Questa cosa non nasce per caso.

E ha ,tanto per cambiare, radici psichiche.

Come mai una ambiente parentale ostile alla crescita psichica dei nuovi venuti opera azioni castranti nei confronti della loro funzione intuizione ?

La cosa ha lo scopo di difendere l’apprendimento esclusivo del linguaggio di realtà di quell’ambiente parentale (per quanto patogenico esso possa essere) ed impedire così l’apprendimento di un linguaggio diverso da esso (il linguaggio simbolico dell’inconscio).

Fondando così generazioni di individui dissociati da sé.

Una azione si potrebbe dire segregazionista esattamente come il fondare nel tempo linguaggi incomprensibili ai “forestieri”, ai non appartenenti a quella comunità.

Allo scopo evidente di segregarli al di fuori del gruppo, allo scopo evidente di “tenerli fuori”.

Nel nostro caso i però i  “forestieri” sarebbero i contenuti dell’inconscio e del Sé dell’individuo cioè i fondamenti della sua vita istintuale.

Siccome la sessualità è un linguaggio, siccome l’istintività è il motore naturale di quel linguaggio, siccome l’integrazione nella coscienza della sessualità istintuale e del suo linguaggio è la porta per consentire l’integrazione ed il successivo sviluppo  della funzione intuizione ecco che la sessuofobia dominante diventa il principale motore per la castrazione collettiva.

Non dovrebbe esistere allora nel mondo il sesso si potrebbe dire.

Qui si sta parlando però della sessualità istintiva, naturale, spontanea  non della costruzione artificiosa che la coscienza , in mancanza del modello originale castrato, genera grazie alla sua capacità emulativa.

Costruzione artificiosa , cioè costrutti concettuali, cioè protesi della sessualità le quali consentono alla specie umana bene o male  di riprodursi ma non consentono all’individuo una normale crescita psichica.

E’ da tutto ciò che nasce anche l’enorme difficoltà dello sviluppo di un linguaggio universale comune a tutti gli esseri viventi.

Esattamente come invece accade per le altre specie animali i cui linguaggi, semplici o complessi che siano,  sono universali in quanto in gran parte geneticamente appresi (i gatti fanno miao in ogni parte del mondo, almeno credo dato che non li conosco tutti).

 

 

 

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