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Quando i bambini si addormentano e la loro coscienza si spegne si spengono insieme ad essa le sue difese ed i suoi blocchi.

Affiorano allora lentamente verso la coscienza sopita antiche paure rimosse e sopratutto l’antico (di qualche mese o di qualche anno prima)  terrore, anche quello rimosso,  dell’evento castrante che ha bloccato la crescita psichica fisiologica del bambino/a .

Cosa c’è da stupirsi se nel corso di quel sonno tormentato il bambino/a si pisci addosso per la paura ?.

E che conforto potrà mai dare ad essi una pur amorevole madre o un pur amorevole padre se proprio loro (le loro condizioni psichiche) sono state la causa di quell’evento castrante e del conseguente terrore poi rimosso ?.

Se invece l’enuresi notturna del bambino/a provoca al risveglio reazioni inferocite in qualche genitore cosa c’è ancora da stupirsi ?

Quel genitore sta solo continuando la sua guerra contro il figlio/a con altri più visibili mezzi.

Sta solo provvedendo a continuare il lavoro già iniziato mesi o anni prima rinforzando l’effetto castrante della sua azione repressiva nei confronti della coscienza (e della psiche) del figlio/a.

 

 

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