La comunicazione di massa (che in una certa misura si identifica con l’origine delle suggestioni di realtà) porta con sé una pluralità di livelli di comunicazione.
Il primo livello è quello che percepiscono tutti ,il livello della informazione .
Il secondo livello (ma in realtà si tratta di una pluralità di livelli , di una stratificazione di livelli) è il livello dei significati.
Si tratta com’è evidente di una quantità di metalivelli, di livelli simbolici cioè che richiedono per essere compresi della interpretazione intuitiva.
Succede che film (come “La paranza dei bambini”) che raccontano realtà sociali ad altro contenuto criminale siano essi stessi criminogeni.
In quanto il loro messaggio emulativo prevale e di gran lunga rispetto a quello simbolico.
La loro pericolosità non dipende tanto da questo tipo di film (o da serie tv analoghe) ma dalla incapacità delle coscienze di coloro che lo vedono e che vivono in realtà sociali degradate di comprenderne , in quanto azzerate rispetto alla capacità intuitiva, il significato simbolico, molto spesso positivo e costruttivo, che quelle forme di comunicazione di massa veicolano e metadicono.
La funzione delle forme di comunicazione di massa (quando frutto della creatività spontanea dell’artista) dovrebbe essere, e di fatto molto spesso è , quella di meta comunicare alle coscienze significati simbolici costruttivi i quali dovrebbero orientare quelle coscienze (e si ripete “quelle coscienze” non l’ego) nella direzione della crescita psichica.
Come del resto dovrebbero fare i corpi mitologici di quelle religioni che puntano verso quella direzione.
L’azzeramento delle coscienze dissociate nei confronti della capacità intuitiva rende inutile quei messaggi costruttivi (esattamente come quell’azzeramento rende inutili i messaggi simbolici dei sogni.)
I film (ma non solo) che descrivono fenomeni sociali diffusi “difficili”, e purtroppo reali, creano perciò una pericolosa scia emulativa che viene raccolta da coscienze giovani e meno giovani le quali, a causa della loro condizione dissociativa, sono indifese rispetto alle suggestioni di realtà delle quali (anche ) i film sono tanta parte.
Si verifica così un circuito perverso grazie al quale il film racconta un fenomeno sociale criminale (ed il messaggio simbolico positivo da esso veicolato viene, per quel che si è detto, ignorato) e le coscienze dissociate ed indifese emulano i contenuti del film riproducendo nella realtà sociale altra e nuova criminalità.