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Si dovrebbe ritenere come probabile che in sistemi psichici duali, nei quali una delle due coscienze sia afflitta da un potente complesso di castrazione e ciò sia intervenuto a causa del fatto che tale coscienza, a causa di un imprinting infantile particolarmente severo, non ha potuto integrare in sè alcun contenuto istintuale/significato del proprio Sè.
Ed è perciò a causa di ciò che quel complesso di castrazione, sviluppatisi a causa di quell'imprinting particolarmente severo, va a costituirsi in quella coscienza come protesi particolarmente efficiente ed efficace del falso sè.
E diventa esso perciò elemento essenziale e fondamentale della possibilità di sopravvivenza fisica di quell'individuo.
E da qui la particolare resistenza dell'individuo stesso all'insorgenza di proprie patologie.
Resistenza e quindi particolare potenziamento delle proprie capacità di sopravvivenza che si avvale però inconsciamente soprattutto delle risorse psichiche dall'altro membro del sistema.
E quando queste risorse cominciano a venire meno (come nel caso di terapia dell'altro/a), nella totale incoscienza di tutti, scatta un meccanismo psichico mutageno INCONSCIO che minaccia in quello stesso individuo quella capacità di sopravvivenza.
Quando invece il mutamento di quelle difese è percepito dalla coscienza (nel caso della decisione di uno dei due membri della coppia di rescindere il rapporto e sottrarsi dalla dipendenza saprofitica dell'altro*) l'azione omicidiaria scatta come estremo, colpevole, criminale e folle tentativo (riuscito purtroppo nel caso di femminicidio) di autodifesa.
(*) Non è un caso che in questi rapporti di coppia, estremamente squilibrati psichicamente, talora è il partner femminile a "nutrire" e ad "alimentare", anche economicamente, l'altro partner.
(scritto il 1/10/23)