Quando la coscienza tema intrusioni psicotiche da parte dell’inconscio, in quanto denso di contenuti estremamente carichi dal punto di vista energetico, essa rinforza al massimo le proprie difese nei confronti dell’inconscio stesso e di quei contenuti .
E potrebbe perciò bloccarsi del tutto.
Se l’ambiente parentale infantile è un ambiente particolarmente violento o aggressivo (o vissuto come tale) la coscienza del bambino svilupperà verso di esso e verso gli imput sensoriali che da quell’ambiente provengono difese particolarmente potenti.
Parzializzando fino ad annullarla la propria capacità di percezione rispetto a quegli input.
In pratica gli organi di senso continueranno a funzionare perfettamente ma i segnali troppo intensi che giungeranno alla coscienza verranno per così dire smorzati fino ad un loro possibile azzeramento.
Ambienti parentali che sviluppano violenza ed ostilità a livello acustico possono implicare nella coscienza difese che diventano limitazioni della possibilità uditive e lo stesso per quanto riguarda la vista e gli altri sensi.
Per esempio un bambino in ambienti di quel tipo potrebbe essere portato a parzializzare il senso del gusto e perciò rifiutare parte del cibo che gli viene offerto il che potrebbe portarlo da adulto a sviluppare fenomeni di anoressia.
Un bambino picchiato potrebbe sviluppare parzializzazioni percettive rispetto alla percezione tattile che da adulto potrebbe portarlo all’impotenza o alla frigidità.
La parzializzazione della percezione olfattiva potrebbe portare ad una perdita delle capacità olfattive o ad un rifiuto di certi particolari odori evocativi.
Senza contare le trasformazione simboliche a causa delle quali la parzializzazione o l’azzeramento della capacità percettiva può essere simbolo psicosomatico rappresentativo di ben altri contenuti inconsci.
Bisognerebbe tenere presente tutto questo quando ci si trova davanti per esempio a bambini affetti da autismo nei quali la parzializzazione delle capacità percettive sensoriali può essere particolarmente intensa.