Un amico mi racconta un sogno piuttosto intrigante:
”E’ in barca e sta pescando . Cattura grossi pesci ma gli sfuggono tutti in quanto la lenza che tiene tra le mani ogni volta sotto la spinta del pesce gli sfugge di mano.Allora arrotola la lenza sulle mani e riesce a tirare in barca un grosso pesce.Il quale però continua a tirare ed ad arretrare verso il mare per fuggire .Allora il sognatore prende un grosso coltello e colpisce il pesce sulla testa con il dorso del coltello fino a stordirlo.Dopo cerca di rianimare il pesce carezzandolo ripetutamente sulla testa .Ora il pesce è un grosso gatto ed il sognatore riesce a svegliarlo.”
Mentre lui racconta mi viene subito in mente:Accidenti che razza di conflitto feroce tra questo mio amico ed i suoi istinti.
Dopo però comincia a trasparire un diverso senso.
E si svela la perenne ambivalenza del simbolo che dapprima descrive di una qualche situazione psichica e dopo manifesta il suo finalismo.
Colpisce soprattutto il processo apparentemente traumatico che trasforma l’animale marino in animale terrestre (in proposito vedi C.G. Jung - Aion Ricerche sul simbolismo del Sé) : Il sognatore ha “catturato” un archetipo di un suo istinto e lo ha trasformato in istinto vivente ed attuale.
Il processo che non è avvenuto nell’infanzia a causa di un ambiente parentale presumibilmente sessuofobico avviene (o tenta di avvenire) oggi nella età adulta.