Uno dei compiti della coscienza nella psiche , alfine di mantenere l’equilibrio psichico dell’individuo, è quello di “fare pulizia”.

Nel senso di operare continuamente rimozioni di contenuti impropri della coscienza stessa , disturbanti rispetto a quell’equilibrio ,oppure nel senso di bloccare l’ingresso, successivamente rimuovendoli, di altri contenuti inconsci disturbanti.

La regola che organizza questi processi di pulizia è la configurazione complessiva della coscienza così come raggiunta sulla base della sommatoria delle esperienze , positive o negative , vissute dall’individuo.

Ci sono una pluralità di modi per “fare pulizia nella coscienza.

C’è il modo della coscienza che fa pulizia per accecare, con lo scopo  di mantenere invariato lo status quo dello stato di incoscienza e di dissociazione dell’individuo.

Poi invece c’è il modo di fare pulizia per consentire all’ego una sempre migliore visione del mondo e di sé stesso.

Questi modi di fare pulizia sono com’è evidente ai due estremi opposti delle modalità possibili.

Il primo tende a mantenere immutata la prigione che le esperienze negative del passato hanno costruito attorno alla coscienza ed all’ego.

Per non parlare del suo inconscio.

La seconda modalità consente invece all’ego , oltre che un migliore equilibrio e lo sviluppo di adattamenti sempre più efficaci , una sempre crescente libertà di pensiero e di azione .

 

 

 

Torna alla home page    Torna alla pagina indici Giugno 2016