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La Natura e la sua immane potenza vitale, comunque si esprima sia nella sua grande bellezza sia e nei suoi terribili orrori, è cieca.
L’evoluzione delle specie , un gradino alla volta in una scala di centinaia e centinaia di milioni di anni con una infinità di prove ed errori, è approdata alla specie umana dotandola di un cervello in grado di dare a quella Natura una coscienza che fosse in grado di indirizzare la sua immensa forza verso il bene ed la protezione della vita anziché verso la caoticità, potenzialmente autodistruttiva, delle sue cieche spinte istintuali.
Missione questa , a quanto pare, clamorosamente fallita per quanto riguarda la specie umana ed una grande moltitudine dei suoi individui.
E parrebbe che la “scelta” , inconscia ed inconsapevole, che quella Natura ha di fronte per superare questo blocco è o sospingere la specie umana verso la sua estinzione (e forse verso l’estinzione della vita sul pianeta) per intraprendere un nuovo tentativo evolutivo verso quell’obiettivo fallito o sospingere quanto più esseri umani sulla strada dello sviluppo psichico della coscienza.
Taluni , a loro spese , intraprendono , temerariamente, questa strada.
Molti assistono invece , ciechi ed inerti, alla loro stessa distruzione.