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Comprendere l'orrore inimmaginabile della coscienza dissociata (e del suo eventuale complesso di castrazione) e dei loro effetti nella vita di ognuno e nella Storia del genere umano è cosa che sembra superare, ma così non è, le forze umane.
Che sembra superare, ed ancora così non è, la capacita di capire dell'essere umano.
Che sembra superare le forze, e così non è, di ogni essere umano che non abbia di suo un "fisico bestiale*"
Quella coscienza così profondamente malata è un frutto umano.
Un frutto malato ma umano e dall’umano stesso generato.
Aiuterebbe pensare che quella malattia mentale diffusa fosse un prodotto alieno.
Ma così non è.
Aiuterebbe pensare che fosse il frutto di un codice genetico di specie degenerato.
Ma così non è.
Quella patologia mentale severa e così tanto diffusa è frutto nostro: Della inanità della nostra intelligenza razionale e della funzione egotica nonchè del conformismo tremebondo della Scienza e degli scienziati che nutrono di fronte a coloro che hanno capito di più un rispetto sacrale rivestendoli da una aureola di intoccabilità.
E' per questo che io ho scritto più volte, e qui ripeto che io non sono nessuno e sono l'ultimo tra gli scemi del mondo.
E però dalle tante "stupidaggini", che qui ho scritto da più di venti anni, occorre ripartire.
(*) Soccorre qui una vecchia canzone di Luca Carboni.
(scritto il 9/10/23)