La sognatrice è molto avanti nel suo processo di individuazione e di crescita psichica, ancorchè inconsapevole,  e questo sogno segna un punto di svolta in questo processo.

Con esso (con la sua interpretazione) viene presa coscienza , e perciò disattivato, un complesso di castrazione molto aggressivo.

A causa del suo contenuto  particolarmente significativo  è un sogno estremamente carico energeticamente e perciò particolarmente coinvolgente per la sognatrice.

“La sognatrice si trova nella sua Università, ma nella stanza vuota di un appartamento. C'era luce ed il pavimento
 era a liste di parquet color miele, vecchie ma ben tenute e lucidate.
 C'era la mamma con me. Improvvisamente una grossa aragosta arancione, alta 40 cm. circa sbuca in diagonale e tenta 
di balzarmi addosso con le grosse chele anteriori come tenaglie. 
Mi vuole aggredire e far male. Io riesco a proteggermi abbassando un piccolo ombrello giallino aperto che uso come scudo. 
La bestia non riesce a toccarmi. Ho paura. 
Poi c'è un topo rossiccio, con la pelliccia folta e lunga tipo opossum che entra nel cortile dell'Università passando dalla parte dell'entrata delle auto. 
C'è una sbarra, ma in alto, per le auto. 
Lui entra facilmente. Poi c'è la mia amica A. che organizza una festa. Devo dormire da lei. Mi dice che mi ha preparato 
un giaciglio per terra, tra il suo letto matrimoniale e la finestra. 
Lo riconoscerò perché ha un nastro blu. Poi sono in una stanza (Negozio?) semibuia dove ci sono parecchie maglie pesanti 
di lana alcune aperte davanti e colletto in maglia, lunghe fino ai piedi, appese agli appendini, sono tipo cappotto, 
di colori pastello tenui: rosa, verdi mélange .. Era una stanza in disordine, con tavoli e carta bianca a risme sui tavoli ed
 appendiabiti neri a stilo . 
Ho paura dell'aragosta. Sono di nuovo nella stanza di prima, ma seduta in alto, come su di una mensola ad un metro dal soffitto. 
Forse sola. La stanza è luminosa. C'è una grande finestra con balcone. 
Qualcuno la apre e dietro c'è un gattino steso a fianco dell'aragosta. Forse la sta mangiucchiando. Ha fatto fuori l'aragosta. 
Non può più nuocere.”            
 
Primo segmento: “La sognatrice si trova nella sua Università, ma nella stanza vuota di un appartamento. C'era luce ed il pavimento 
era a liste di parquet color miele, vecchie ma ben tenute e lucidate. C'era la mamma con me.” 
 Il riferimento è alla passata infanzia l’antico scenario dove si è svolta ( e si svolgerà nel sogno) la scena iniziale.  
Secondo segmento: “Improvvisamente una grossa aragosta arancione, alta 40 cm. circa sbuca in diagonale e tenta di balzarmi 
addosso con le grosse chele anteriori come tenaglie. 
Mi vuole aggredire e far male. Io riesco a proteggermi abbassando un piccolo ombrello giallino aperto che uso come scudo. 
La bestia non riesce a toccarmi. Ho paura.”  
L’aggressivo complesso di castrazione si manifesta alla coscienza con tutta la sua carica terrifica.Ma la sognatrice ha cominciato
 a sviluppare una seppur piccola coscienza si sé e una sua capacità intuitiva (il piccolo ombrello giallo)   
per cui è in grado ora di difendersene.
Terzo segmento: “Poi c'è un topo rossiccio, con la pelliccia folta e lunga tipo opossum che entra nel cortile dell'Università passando 
dalla parte dell'entrata delle auto. C'è una sbarra, ma in alto, per le auto. Lui entra facilmente.”
Riguarda una esperienza personale e privata della sognatrice.
Quarto segmento: “Poi c'è la mia amica A. che organizza una festa. Devo dormire da lei. Mi dice che mi ha preparato un giaciglio 
per terra, tra il suo letto matrimoniale e la finestra. Lo riconoscerò perché ha un nastro blu”.
Rappresenta in un certo senso il ruolo sociale della sognatrice e la sua capacità razionale molto sviluppata.
Quinto segmento: “Poi sono in una stanza (Negozio?) semi buia dove ci sono parecchie maglie pesanti di lana alcune aperte 
davanti e colletto in maglia, lunghe fino ai piedi, appese agli appendini, sono tipo cappotto, di colori pastello tenui: rosa, verdi mélange . 
Era una stanza in disordine, con tavoli e carta bianca a risme sui tavoli ed appendiabiti neri a stilo.”
Questa parte del sogno rappresenta per certi versi la Persona o meglio le Persone (le varie personalità, i vari tratti caratteriali, 
i vari abiti mentali) che la sognatrice deve assumere nello svolgere il proprio ruolo sociale.
Sesto segmento: “Ho paura dell'aragosta. Sono di nuovo nella stanza di prima, ma seduta in alto, come su di una mensola 
ad un metro dal soffitto. Forse sola. La stanza è luminosa. C'è una grande finestra con balcone. 
Qualcuno la apre e dietro c'è un gattino steso a fianco dell'aragosta. Forse la sta mangiucchiando. 
Ha fatto fuori l'aragosta. Non può più nuocere.”   
Il sogno giunge alla sua catarsi finale.La sognatrice assiste dall’alto , dalla sua coscienza a specchio, al superamento del suo complesso 
di castrazione ormai distrutto dalla propria istintività finalmente  liberata (il gattino ha divorato l’aragosta aggressiva.).
 
Insomma una storia a lieto fine !.    
 
La quale ci insegna che lo sviluppo della coscienza di sé, lo sviluppo della propria capacità intuitiva, la liberazione della propria
 istintività prima repressa sono gli strumenti per la liberazione dell’individuo dai pesanti retaggi costrittivi e castranti che 
l’ambiente parentale infantile gli ha a suo tempo imposto .      

 

 

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