Nel corso del processo di crescita se ne vivono parecchi.

Alcuni più "duri", altri meno.

Corrispondono ad un improvviso innalzamento del livello delle resistenze psichiche cui corrisponde una chiusura della coscienza rispetto al rapporto (di informazione e libidico) tra essa e l'inconscio ed i suoi contenuti.

Una sorta di chiusura "isterica" della coscienza stessa a fronte di una nuova "emersione" di un contenuto istintuale inconscio/signicato.

Segue al ciclo di morte un ciclo di resurrezione che corrisponde alla fine di quella chiusura e ad una ripresa del rapporto di comunicazione tra coscienza ed inconscio.

Con la conseguente *irrorazione" libidica della coscienza stessa.

Tanto per fare un esempio un ciclo di morte corrisponde a ciò che vive drammaticamente un individuo creativo, che esprime nelle sue opere d'arte q uali che esse siano la sua creatività inconscia, il quale di colpo perde l'ispirazione creativa .

E si sente come "morto dentro".

Qualcosa di simile di ciò che si prova subito dopo la perdita di una persona amata o di un amore.

Che in questi casi viene superato, dopo un più o meno lungo "elaborazione del lutto", nel corso del quale la coscienza e l'inconscio ristrutturano diverse dipendenze compensative ed alternative rispetto a quelle perdute.

                                   (scritto il 28/12/24)

 

 

 

 

 

 


 

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