Cosa sia la conoscenza , il risultato cioè della attività cognitiva è presto detto .
Uno legge le prime righe di questo scritto (grazie alla sua coscienza ed alla sua vista) e l’ego ne comprende il significato.
L’individuo ha acquisito una conoscenza , ancorchè modesta, la conoscenza del significato delle prime righe appena lette.
Discorso un po’ più complicato attiene alla consapevolezza.
Intanto bisogna rendersi conto che il mondo della conoscenza in possesso dell’ego cosciente ed il mondo della conoscenza 
così come acquisita nel tempo dalla sua coscienza sono due mondi completamente diversi ed autonomi.
Ciò che la coscienza sa (che è cosa diversa della conoscenza dell’ego di cui si è detto prima) è di norma completamente 
sconosciuto all’ego cosciente.
Due mondi diversi si diceva.
La coscienza sa cose che l’ego nemmeno immagina e, purtroppo per l’individuo, a causa di queste conoscenze essa giunge a 
delle conclusioni che possono essere tremende per la vita dell’individuo stesso.
Faccio un esempio:
Sulla base delle informazioni assunte dall’ambito parentale infantile nel corso dell’imprinting la coscienza si è costruita una certa
 immagine dell’individuo , il cosiddetto falso sé.
Ha elaborato quelle informazioni ricevute da quell’ambiente ed è giunta alla conclusione che quell’individuo è un perfetto cretino.
In questo senso quell’ambiente , inconsapevolmente, ha indotto la coscienza a credere.
A seguito di ciò quell’individuo pur essendo di normale intelligenza si comporterà per tutta la vita da cretino.
Oppure da bambino  oppure da uomo dimezzato e ripiegato su sé stesso oppure da superuomo  o in qualche altro modo di vivere
 patologico.
Pur avendo tutte le qualità biologiche , genetiche, fisiche , ecc. per vivere una vita da uomo (o donna) normalissima.
Nel corso della terapia analitica la coscienza comincia a ricevere, grazie al transfert, informazioni diverse relativamente a quell’individuo
 o per meglio dire al suo Sé, al suo vero Sé.
E comincia a mutare visione nel confronti dell’individuo stesso.
Se il percorso di crescita va avanti e l’ego decide che vuole saperne di più di sé stesso, è della sua vita che stiamo parlando dopotutto, 
e se un po’ alla volta esso impara ad interpretare i propri sogni sviluppa da una parte la propria capacità intuitiva (e quindi capisce sempre 
di più del linguaggio simbolico) e dall’altra parte si comincia ad aprire un canale di comunicazione tra l’ego e la coscienza , canale
 prima inesistente.
Eccola qua la consapevolezza.
La quale è la conoscenza dei propri processi psichici generati dall’inconscio e, volta a volta, l’acquisizione della consapevolezza dei risultati 
delle elaborazioni della sua coscienza (altre volte qui definita piuttosto spregiativamente  e a ragione  “macchinetta stupida”, “computer” ,
 ecc.).
Sviluppando via via quel canale ogni volta che la coscienza muta,  dopo aver ricevuto nuove informazioni dal Sé e dal’inconscio
(i significati dei sogni interpretati intuitivamente), l’ego viene raggiunto ,viene attinto da un insight , da una intuizione che gli scodella il risultato
 della elaborazione della coscienza , elaborazione o calcolo che sia, innescato dal  nuovo significato acquisito.
Elaborazione che è del tutto inconscia rispetto alla capacità di visione dell’ego ed è governata volta a volta dalle informazioni strutturanti 
ricevute dalla coscienza  attraverso il canale della interpretazione intuitiva.
 

 

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