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Il principio di indeterminazione dice che è possibile individuare la posizione di un elettrone in un certo istante ma non la sua velocità.

E viceversa.

Qualcosa nella osservazione razionale (e strumentalmente osservabile) del fenomeno consente una rilevazione ma ne impedisce l'altra.

É questo il limite della osservazione razionale dei fenomeni quantistici.

Se si sviluppa adeguatamente la propria funzione intuizione tanto quanto si è sviluppata la funzione razionale si scopre che tale indeterminazione è presente in un campo APPARENTEMENTE, e solo apparentemente, lontanissimo da quello quantistico.

Se nell'organismo umano insorge un sintomo l'osservazione razionale e strumentale individua la patologia che sta alla base di quel sintomo.

Nello stesso tempo l'osservazione intuitiva individua il significato simbolico di quel sintomo e di quella patologia ed il processo analitico, da solo o in sinergia con il processo clinico, consente a quel sintomo ed a quella patologia di recedere.

Ed allora la causa del sintomo è in quella patologia organica oppure in una patologia mentale che quella patologia organica ha indotto e che il percorso psicoanalitico è in grado di far recedere curando la sua causa psichica?.

Se la patologia organica è osservabile SOLO razionalmente la sua causa psichica non è rilevabile.

E nello stesso tempo se essa è osservabile solo intuitivamente (nel suo significato simbolico) la sua causa (organica) razionalmente individuata sfugge alla osservazione intuitiva.

Facciamo un salto quantico non logico.

E se il fenomeno quantistico di cui prima si accennava fosse osservato sia razionalmente che intuitivamente il principio di indeterminazione di Heisenberg risulterebbe ancora valido?.

Da Wikipedia:”Heisenberg trova le risposte a queste domande formulando il principio di indeterminazione, ovvero la non possibilità nel conoscere esattamente nello stesso istante il valore della posizione e della velocità .

In meccanica quantistica, il principio d'indeterminazione di Heisenberg stabilisce i limiti nella misurazione dei valori di grandezze fisiche coniugate o, nelle formulazioni più recenti e generali, incompatibili in un sistema fisico”.

                                     .                                              (scritto il 8/8/24)

 

 

 

 

 

 


 

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