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A. La coscienza umana vive di PAROLE le quali sono, ALL'INIZIO della vita, l'unico linguaggio che essa è in grado di capire .
B. Eppure era chiarissimo: ALL'INIZIO era il VERBO!!
C. E quindi è con altre PAROLE, per esempio i SIGNIFICATI del proprio Sè, che bisogna sostituire e compensare le PAROLE SBAGLIATE e MALATE e CASTRANTI con le quali l'imprinting ha STRUTTURATO la coscienza infantile.
D. É la complessa articolazione dei linguaggi umani ciò che distingue questa specie da ogni altra e che contraddistingue, in perfetta reciprocità, la sua REALE NATURA da quella di ogni altra specie e da ogni altro individuo.
E. È il linguaggio umano che ci distingue e che RIPROPONE e si RIPROPONE, in forme sempre diverse, a partire dal linguaggio della materia elementare e dei sui elettroni, dai linguaggi genetici, fino ai linguaggi sensoriali, ai linguaggi simbolici, ai linguaggi animali ed a quelli umani più articolati. Infine.
F. Ed è ancora il linguaggio che distingue un individuo dall'altro, una famiglia dall'altra, una comunità dall'altra, un popolo da un altro.
G. Ed è a partire dalla mitologica Torre di Babele, dalla articolazione dei diversi linguaggi e dalla loro reciproca incomprensione, che sono iniziati i conflitti intrapsichici ed ogni altro possibile conflitto.
H. Se, come dicono i testi c.d. “sacri"*, è stato un Dio, un qualsiasi dio, ad avere voluto ciò ed a portarci al punto in cui siamo: ALLORA E' MEGLIO, MOLTO MEGLIO ESSERE ATEI.
(*)Dovrebbe essere chiaro ma so bene che non lo sarà, che qui si parla di INTERPRETAZIONI di miti e di mitologie.
Cioè di OGGETTI letterari, di incertissima storicità, scritti da ignoti antichissimi esseri umani (con ogni probabilità afflitti, allora come oggi, da problemi mentali, come tutti) che esprimono regole e concetti, dalla loro condizione psichica inspirati, che potrebbero non avere nulla che vedere con un eventuale PENSIERO di Dio.
Pensiero che in quanto DIVINO è perciò stesso non conoscibile.
. (scritto il 13/8/24)