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Ogni membro di una famiglia appartiene ad un sistema che collega tra di loro le diverse e similari condizioni psichiche dei singoli membri della famiglia.
Le eventuali condizioni di devianza, più o meno evidenti , delle condizioni psichiche dei singoli membri si perpetuano e si consolidano all’interno di quel sistema.
Se qualcuno dei membri di quella famiglia muta la propria condizione psichica o grazie ad un ampliamento della propria personale esperienza di vita o grazie ad una terapia ciò interagirà con quel sistema mutandolo.
Ciò provocherà come è ovvio una quantità di resistenze nei confronti di questo mutamento indotto nel sistema sia da parte del sistema stesso che da parte dei suoi singoli membri.
Questa cosa rende evidente del perché un individuo psicopatico, ricoverato da tempo in una struttura sanitaria specializzata con altri individui anche loro affetti da malattie mentali, ha poche speranze, se sottoposto a terapia nello stesso sistema nel quale è ricoverato , di mutare rapidamente verso una diversa condizione di salute mentale.
(il che rendono addirittura epocali le intuizioni di Franco Basaglia degli anni ’60 del secolo scorso.)
Esistono, com’è evidente , resistenze psichiche individuali al mutamento e resistenze al mutamento di natura sistemiche che si assommano e rinforzano le prime.
Inoltre , a prescindere dai diversi e svariati comportamenti che rendono evidente in ciascun membro di quel sistema la malattia mentale , negli stessi le condizioni psichiche individuali dei singoli membri del sistema tenderanno sempre ad omologarsi le une alle altre degradando verso il livello peggiore di psicopatia.
Questo vale sia per i sistemi familiari , sia per quei sistemi sanitari specializzati sia per ogni sistema sociale di massa.
Come in ogni qualsivoglia sistema il grande livellatore ed omologatore della condizione psichica collettiva e di massa è sempre il linguaggio (i linguaggi collettivi) in ogni sua articolazione e livello di espressione possibile.
Un sistema composto da individui malati è un sistema malato e non può che esprimere linguaggi che tendono a conservare ed a perpetuare lo status quo di quelle condizioni psichiche di massa.
Salvo ovviamente definire e dichiarare a gran voce “malata” ogni forma di espressione e di linguaggio che vada in una direzione opposta rispetto alla deriva entropica del sistema.