I tatuaggi sono uno scrivere sulla pelle (se fatti con l’hennè o mehndi) oppure un incidere a carne viva sulla stessa delle figure.

C’è chi si fa incidere un cuoricino sulla spalla, chi un’aquila sul petto.

Chi si fa tatuare svariate immagini simboliche  su tutta la superficie del corpo.

Chi si fa tatuare il nome del suo amore sul bicipite.

I tatuaggi con l’hennè sono volatili e dopo un po’ vanno via.

I tatuaggi incisi sono per sempre.

Ma l’amore no….

E questo talora crea qualche problema.

Incidere (o meglio imprimere ed uso questo verbo con riferimento all’imprinting perchè c’azzecca) qualcosa sulla propria pelle svela del bisogno profondissimo di incidere (o meglio imprimere) l’immagine del proprio Sé nella coscienza.

Com’è evidente il corpo, la superficie del corpo, la pelle, viene  usata come rappresentazione  della coscienza del Sé sulla quale imprimere quella immagine.

Nulla di nuovo.

L’inconscio usa il corpo e tutti i suoi organi e funzioni esattamente nello stesso modo: Usa l'organismo come se esso fosse la coscienza del Sé ed perciò “incide” su quegli organi e funzioni i sintomi e le patologie che del Sé negato e rimosso sono rappresentazione simbolica.

Dice un sogno: Un uomo tutto tatuato , seduto ad un piccolo tavolino al bar,  mangia a grandi morsi ,con tutta la carta, un panino dentro un sacchetto.

L’immagine del Sé nella coscienza (di fatto ormai la coscienza stessa) assume in sé il significante insieme al significato (tanto poi sarà la sua funzione intuizione a “digerirlo, ad estrarne il significato).

 

 

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