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Nel romanzo dello stesso titolo di Michela Murgia il personaggio de “L'abacadora", la donna che procura la morte ai malati terminali rappresenta il complesso di castrazione (materno o paterno) il quale induce nell'individuo la morte ben prima del suo tempo biologico o genetico.

                                    .                                              (scritto il 19/8/24)

 

 

 

 

 

 


 

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