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Ovvero "Il Bambino spaventato."
Il punto di partenza è la coscienza infantile strutturatisi spontaneamente (ed in parte innata) prima e dopo la nascita.
E rimasta tale in quanto soffocata e castrata dall’imprinting infantile.
Soffocata e castrata ma mai doma.
Il potente complesso materno, e l’incapacità di crescere psichicamente, rendono quel complesso e le sue dipendenze coatte.
Dipendenze esteriorizzate in qualche modo.
Nel momento in cui la figura materna fantasmatica sulla quale essa si proietta (ovvero la coscienza femminile) comincia in qualche modo a mutare, allentando “il livello di cura del bambino”, esso si allarma ed innalza il livello della sua dipendenza trasformandone qualcuna in una somatizzazione più severa.
La quale richiederà “più cure materne e più attenzioni”, che questa volta saranno però portate sul piano di realtà.
N.B. Queste rappresentazioni "letterarie" di determinate condizioni psichiche umane hanno solo uno scopo divulgativo e sono del tutto ininfluenti sulle specifiche condizioni psichiche reali i cui effetti, su quelle condizioni, sono "a monte" di tali descrizioni ed esse sono del tutto inutili ai fini di una qualsiasi terapia.
(scritto il 26/10/23)