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Ovvero "Il Bambino sperduto nel bosco."

Il punto di partenza è la coscienza infantile strutturatisi spontaneamente (ed in parte innata) prima e dopo la nascita.

E rimasta tale in quanto soffocata e castrata dall’imprinting infantile.

Soffocata e castrata ma mai doma.

Il potente complesso materno, e l’incapacità di crescere psichicamente, rendono quel complesso e le sue dipendenze coatte.

Dice un sogno transferale: ”Sto pescando al mare e abbocca un grosso pesce. Il quale tira molto e quando sono già in posizione per tirarlo sù gira la schiena, rompe la lenza e sfugge alla cattura.Dopo io rimetto a  posto la lenza,  l’amo e l’esca.”

Il sogno rappresenta l’individuo che “fugge disperatamente da sé stesso” e che di conseguenza in sé stesso disperatamente si rinchiude rifiutando e disprezzando ogni realtà possibile.

La dipendenza coatta dalla figura fantasmatica materna ed il conflitto latente con la figura paterna non lasciano scampo.

Soprattutto quando ciò sulla quale quella figura materna fantasmatica si proietta (la coscienza femminile) comincia a mutare e ad allentare la sua presa inconscia su quella dipendenza.

Che è, come già osservato, sempre bilaterale nel senso che è dipendenza dell’inconscio maschile sulla coscienza femminile e dell’inconscio femminile sulla coscienza maschile.

Quel sogno, il suo significato, grazie al controtransfert posterà nella coscienza dell’uomo una “nuova conoscenza di sé”, mutandola.

E nel sogno l’osservatore ripristina “lenza, amo ed esca” in attesa del conseguente mutamento che con un qualche prossimo sogno transferale si manifesterà.

 N.B. Queste rappresentazioni "letterarie" di determinate condizioni psichiche umane hanno solo uno scopo divulgativo e sono del tutto ininfluenti sulle specifiche condizioni psichiche reali i cui effetti, su quelle condizioni,  sono "a monte" di tali descrizioni ed esse sono  del tutto inutili ai fini di una  qualsiasi terapia.      

                  (scritto il 26/10/23)