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Nella città i semafori funzionano bene e le rotatorie impediscono incidenti.

Nelle strade strette o larghe che siano la circolazione è fluida e senza intoppi.

Poi in un qualche punto all'ingresso della città ,spessissimo, o qualche incrocio dopo una macchina sbanda si mette di traverso, ci sono morti e feriti, e la circolazione si blocca ed impazzisce.

Stiamo parlando del traffico in città o della circolazione della libido nella coscienza ?.

Forse stiamo parliamo della stessa cosa.

Quando la libido, l'energia vitale, non può entrare nella coscienza o entra in modo asfittico e parzialmente i suoi ingorghi, le sue patologiche concentrazioni, il suo altrettanto patologico potenziamento locale crea guai a non finire.

Proprio così, la libido, la tanto odiata libido dai sessuofobici che oltre ad essa odiano sopratutto sè stessi fino al punto di soccombere a quel loro stesso odio.

L' odio, verso chiunque sia diretto, UCCIDE.

Uccide l'altro, "l'odiato nemico", ma uccide sottilmente ed inconsapevolmente anche colui o colei che odia.

Ed in tempi di social network è stata creata addirittura una nuova ed inedita categoria sociale:Gli  odiatori, gli haters.

Tanto per fare capire, anche da qui, quanto diffusa sia la condizione di patologia mentale della cui diffusione e pericolosità ben pochi sono avvertiti.

E' possibile che in condizioni dissociative particolarmente estreme delle rispettive coscienze e tra la radice di taluni comportamenti umani particolarmente, e talora tragicamente, devianti nonchè con taluni meccanismi di fisica quantistica ci sia molta più somiglianza di quanto si possa credere.

La dissociazione radicale e profonda tra il Sè genetico (o per meglio dire tra le informazioni genetiche, o qualcuna di esse, che definiscono quel Sè) e le informazioni particolarmente distanti ed opposte in possesso della coscienza possono far risalire ed assimilare quei comportamenti a meccanismi elementari di fisica quantistica.

Il legame quantistico tra particelle del codice genetico e particelle della coscienza, in caso di dissociazione particolarmente esasperata (diciamo pure al limite del possibile), può assottigliarsi al punto da innescare fenomeni di reciproca attrazione autodistruttivi come quelli possibili tra elettrone ed antielettrone.

Il cui superamento (il suo punto di caduta) non può che essere l’annichilimento reciproco dei due soggetti*.

(*) Opportuno, consueto, riferimento filmico: "La guerra dei Roses" di Danny DeVito.

                    (scritto il 01/11/23)

 

 

 

 

 

 


 

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