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Ipotizziamo, per semplicità di esposizione, un sistema duale nel quale il partner maschile, totalmente dissociato da sé, abbia sviluppato una sottile ma intensa dipendenza da un qualche contenuto istintuale dell’inconscio della partner femminile.
Una variante di un potente complesso materno non risolto.
Il rapporto duale si sostiene su quella dipendenza e su una comunicazione verbale piatta, sterile, assolutamente priva di significati.
Occorre qui richiamare il fenomeno che talora si manifesta nell’individuo creativo quando, per un qualsiasi motivo, la coscienza si serra e l’ispirazione creativa, quel sottilissimo filo che consente una qualche espressione inconscia nella coscienza, cessa di colpo.
E la percezione che quell’individuo ha di ciò è una sensazione di morte, di morte interiore.
Oppure stesso fenomeno, di lutto interiore, si manifesta nel caso della perdita di una persona cara almeno fino a quando la coscienza non rielabori il lutto e ricostruisca un nuovo adattamento.
Si tratta in tutti i casi di una temporaneo, occasionale o lungo periodo di deprivazione libidica della coscienza.
A. Primo caso: Questa condizione di partenza in un qualsiasi individuo dissociato da sé produrrà una accumulazione di energia significativa nell’inconscio fino al punto di scatenare una intrusione psicotica distruttiva in quella coscienza con conseguenti manifestazioni allucinatorie, di espressioni deliranti o di comportamenti criminali.
B. Secondo caso: Nel rapporto duale la dipendenza maschile saprofitica nei confronti dell’inconscio del partner femminile insieme a quella comunicazione sterile che li congiunge, quando il rapporto sessuale si inaridisce, può generare nel partner femminile un rifiuto del rapporto. La chiusura improvvisa della dipendenza saprofitica maschile nei confronti del’inconscio femminile crea nell’individuo da una parte un accumulo energetico privo di sbocchi nel suo inconscio che può manifestarsi ad un certo momento come una “intrusione psicotica agita” ed è il femminicidio prima ed il suicidio dopo.
C. Terzo caso: Ad un livello, solo apparentemente meno cruento, può accadere nel sistema duale che quella forma di comunicazione sterile, continuata nel tempo, generi nell’altro/a l’insorgenza, nel breve, medio o lungo periodo, una condizione di patologia mentale o fisica, che in casi estremi caso può rivelarsi letale.
E’ ovviamente necessario prima che intervenga il peggio una qualche forma di sostegno terapeutico che quanto meno attivi, riattivi o ripristini un qualche rapporto di comunicazione, in ciascun individuo, tra inconscio e coscienza.
(scritto il 01/11/23)