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Sono tutte e tre profonde credenze della coscienza che, talora, si discostano radicalmente da qualsiasi principio di realtà.
Esse agiscono l’individuo grazie a potenti coazioni a ripetere (corroborate da altrettanto potenti sensi di colpa) delle quali l’ego dell’individuo, il più delle volte, non ha alcuna contezza.
Tali credenze e le sue coazioni agiscono l’individuo sfruttando l’incapacità dell’individuo stesso ad utilizzare il proprio libero arbitrio a causa di condizioni psichiche che hanno completamente o pressoché totalmente azzerato quella capacità senza che l’ego se ne renda conto.
Le credenze , le teorie e le ideologie , quali che esse siano, sono di solito sostituti protesici del Sé e dei contenuti istintuali dell’inconscio , contenuti che la coscienza non è riuscita ad integrare in sé a causa del blocco dello sviluppo psichico normale.
Quando le ideologie e le religioni perdono il contatto con i più elementari principi di umanità, in nome di presunti alti o altissimi valori, esse diventano, e sono talora in effetti storicamente diventate, terribili strumenti di distruzione e di crudeltà.
Quale che sia il fondamento reale della credenza (ammesso che ne esista qualcuno) essa è comunque e sempre una distorsione della coscienza rispetto alla natura profonda dell’individuo.
La coscienza è geneticamente formata per sviluppare , grazie alla crescita psichica normale , la fondamentale “credenza” nel Sé e nella reale natura dell’individuo.
Talune credenze religiose hanno corpi mitologici che simbolicamente questa “credenza”, in una qual certa misura , condividono.
E sono quelle che hanno in sé solidi e profondi principi di umanità e di rispetto verso gli esseri viventi e la loro vita.
P.S. Come giustamente ha affermato il filosofo B.C. (non il B. C. di Johnny Hart, un altro) : Non possiamo non dirci cristiani”.