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Dice un sogno:"Dei manager discutono sgomenti circa la dematerializzazione delle strutture di comando. Non sanno più a chi riferirsi".

 

Sogno  del 29/8/24: Non più costrutti del falso sè** che si rendono manifesti nelle ideologie, nei concetti di ogni forma e tipologie, nelle filosofie, nelle regole di ogni tipo introiettate dalla coscienza, nelle regole religiose di qualsiasi religione, ecc, ecc., ma, NELLA COSCIENZA,  singole informazioni neuronali  del Sè genetico  ed informazioni quantistiche  generate dai mutamenti quantici degli elettroni dalle molecole dei  neurotubuli a quelle informazioni e da quelle informazioni orientate.

(*) “Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto piú spesso e piú a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell’oscurità, o fossero nel trascendente fuori del mio orizzonte; io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza. La prima comincia dal posto che io occupo nel mondo sensibile esterno, ed estende la connessione in cui mi trovo a una grandezza interminabile, con mondi e mondi, e sistemi di sistemi; e poi ancora ai tempi illimitati del loro movimento periodico, del loro principio e della loro durata. La seconda comincia dal mio io indivisibile, dalla mia personalità, e mi rappresenta in un mondo che ha la vera infinitezza, ma che solo l’intelletto può penetrare, e con cui (ma perciò anche in pari tempo con tutti quei mondi visibili) io mi riconosco in una connessione non, come là, semplicemente accidentale, ma universale e necessaria. Il primo spettacolo di una quantità innumerevole di mondi annulla affatto la mia importanza di creatura animale che deve restituire al pianeta (un semplice punto nell’Universo) la materia della quale si formò, dopo essere stata provvista per breve tempo (e non si sa come) della forza vitale. Il secondo, invece, eleva infinitamente il mio valore, come [valore] di una intelligenza, mediante la mia personalità in cui la legge morale mi manifesta una vita indipendente dall’animalità e anche dall’intero mondo sensibile, almeno per quanto si può riferire dalla determinazione conforme ai fini della mia esistenza mediante questa legge: la quale determinazione non è ristretta alle condizioni e ai limiti di questa vita, ma si estende all’infinito”.

IMMANUEL KANT.

 (**)   Mi rendo conto di colpo, ieri sera, che un piccolo albero di alloro, in un angolo ombroso del giardino, si è improvvisamente    essiccato. Non è  la prima volta che assisto ad interazioni tra inconscio e fenomeni vegetali o comportamenti di animali domestici altrimenti inspregabili. Si tratta di interazioni quantistiche tra l'annichilimento di protesi,costrutti e false informazioni del falso sè nella coscienza, annichilimento che genera  ed induce morte e  patologie in vegetali ed animali domestici. Si tratta con tutta evidenza di un fenomeno transferale.                            .                                           

   (scritto il 29/8/24)

 

 

 

 

 

 


 

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