Accesso del virus nella cellula.

Accesso di un contenuto istintuale dell’inconscio nella coscienza.

I)  Come gli altri virus, anche i coronavirus sfruttano per replicarsi le cellule degli organismi che infettano: sulla superficie delle capsule che contengono il loro materiale genetico, hanno minuscole punte che ricordano quelle di una corona (da qui il nome “coronavirus”). Le punte sono costituite da una proteina (il mediatore esterno, n.d.a.) che si lega alla membrana cellulare, sfruttando un processo che viene attivato da un enzima della cellula (in pratica fa da portinaio) (il mediatore interno, n.d.a). Sfruttando questo meccanismo, il coronavirus può avere accesso alla cellula, iniettarvi il suo codice genetico (RNA) e sfruttare poi gli organuli cellulari per replicarsi. (da Wikipedia).

II)   Nel corso della guerra civile spagnola il generale franchista Emilio Mola Vidal riferendosi alle quattro colonne (il mediatore esterno)  dell’esercito che convergevano verso Madrid guidata dal generalissimo Franco ebbe a dire che non sarebbero stare queste ultime a far cadere la città ma bensì la “quinta  colonna” (il mediatore interno) che era, clandestina, al suo interno.

L’ambiente parentale infantile (composto da individui NON dissociati da sé), grazie alle forme della comunicazione, trasferisce nella coscienza del bambino/a una informazione altamente significativa (*)  (il mediatore esterno) il quale rende possibile , grazie al corrispondente mediatore interno dell’inconscio l’accesso alla coscienza dei contenuti istintuali di quest’ultimo, I quali “replicandosi” , agevolando l’ingresso di altri contenuti simili , contribuiscono a strutturare nella coscienza infantile l’immagine del Sé del bambino/a. Rendendo cioè possibile la crescita psichica normale della coscienza infantile.

(*):Un qualche significato del Sè.