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E continua..
“qual piuma al vento
Muta d'accento
E di pensiero.…”
Ma perchè la donna è mobile?
La donna si assume inconsapevolmente, e storicamente le attribuiscono, un ruolo scomodissimo.
Quello di essere rappresentazione simbolica della coscienza.
Con tutti i suoi pregi, molti, e con tutti i suoi difetti, moltissimi quando la coscienza è dissociata da sè.
E una delle caratteristiche fondamentali della coscienza è la sua MUTEVOLEZZA, la sua capacità di MUTARE.
Anche sè la coscienza dissociata, contro questa meravigliosa caratteristica, per impedirle di mutare alza muri, reti di filo spinato, sbarramenti minati, cannoni di tutti i tipi.
Tutti ostacoli che tecnicamente si chiamano RESISTENZE.
Quel ruolo assunto e fatto assumere alle donne è scomodissimo.
Perchè sulla donna si riversano gli enormi difetti patologici della coscienza dissociata.
E le donne ne scontano le pene.
Vengono uccise quando vogliono mutare allontanandosi da un amore tossico (spesso per puro istinto di sopravvivenza), vengono discriminate perchè considerate esseri inferiori rispetto a quegli intelligentoni degli uomini, vengono pagate di meno rispetto ai maschi perchè sono meno forzute, ogni mese hanno il mestruo, ogni tanti mesi partoriscono, tutti “DIFETTI” che i maschi abborriscono.
I maschietti le riconoscono solo un qualche pregio, quando le usano come oggetti sessuali.
Purchè taccia, purché piaccia, purché stia a casa.
In pratica un oggetto di arredamento con qualche utilità accessoria.
E tutto ciò, questa barbarie comunemente accettata da quasi tutti, dura da sempre.
In molte sub culture questo stigma sociale ed umano non è sufficiente.
Ed alle donne si impone di nascondere la loro bellezza ed il loro corpo dietro un sacco, un velo, una maschera .
Affinché capiscano che come esseri umani esse NON esistono.
Affinché capiscano che di fronte ai maschi sono una nullità utile solo al loro piacere e a riprodurre questa specie umana (umana ma spesso anche no).
Ma c'è un motivo più sottile, per cui le donne, identificate nel ruolo di coscienza, sono considerate spesso solo oggetti sessuali.
Ed il motivo va ricercato insieme nella condizione dissociativa e nell’adattamento secondario.
La prima castra tutto ed il secondo lascia alla coscienza il ruolo di hub della libido verso l'apparato genitale, giusto per fini riproduttivi* non certo per sua generosità.
Perché se dipendesse dalla coscienza dissociata e dalla sua pervicace sessuofobia impedirebbe, e talora succede, anche quello.
Si diceva che l'adattamento secondario lascia alla coscienza dissociata il compito di fare da hub per la libido verso i genitali.
Non sempre tale adattamento ha successo e qualche volta la libido viene indirizzata verso caratteri sessuali secondari come per esempio nel caso delle omosessualità.
Ed infine c’è la memoria dell’imprinting infantile che a suon di botte e di minacce e di frustrazioni ha addestrato la coscienza alla sottomissione.
E quando la donna qualche volta rialza la testa giù botte in memoria dell’antico rito “educativo” dell’imprinting.
Non si fa così anche con le bestie?.
Eh sì!. Ce ne sarebbero rivoluzioni da fare!!.
(*) Qui forse per la prima volta ho operato una censura su una mia espressione spontanea. Nella foga dello scrivere, nella rabbia e nella indignazione montante, avevo scritto “al fine di riprodurre questo schifo di specie”.
La rabbia e l’indignazione sono sempre cattive consigliere ed inoltre le generalizzazioni sono sempre sbagliate. Nel censurare la Ragione ha prevalso sulla rabbia.
(scritto il 08/11/23)