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Se non ho capito male, Giorgio Parisi, Premio Nobel per la fisica, ha recentemente detto che per fare ricerca in Fisica occorre leggere romanzi.
Se non intendo male il suo pensiero egli forse dice che la creatività (“quella voce dal sen sfuggita”, quella voce dell’inconscio e dei contenuti istintuali inconsci che trascende, aggira e raggira la razionalità) con i suoi significati inconsci, che nello scritto letterario si esprimono, potrebbe rivelare qualcosa anche nel campo della Fisica.
Per essere un primo passo verso il riconoscimento della potenza creativa e sapienziale dell’inconscio è assolutamente un ottimo primo passo.
Soggiungo per esempio che ho capito, nella sua fase iniziale e non è stato per nulla facile, della fondatezza della ideuzza circa l’esistenza e l’importanza dei sogni transferali leggendo J. L. Borges.
(scritto il 13/11/23)