Se ci riflette bene si scopre che ciò che i nazisti hanno fatto agli ebrei è esattamente identico, PSICHICAMENTE, dal punto di vista degli effetti psichici prodotti, a ciò che il nazismo ed Hitler hanno fatto ai nazisti: Una depersonalizzazione totale e completa degli esseri umani ridotti ad "oggetti", COMANDATI i primi a sterminare, ed i secondi ad essere sterminati.
Il pensiero della Arendt non riguarda solo il nazismo.
Ma ha un riferimento potente a ciò che è accaduto (e si parla di millenni), e tuttora accade, nel corso dell'imprinting infantile nella psiche degli incolpevoli genitori e dei loro altrettanto incolpevoli ed innocenti figli.
La Arendt tratta della depersonalizzazione dei nazisti e degli ebrei mentre la altrettanto "banalità del male", esplorata in questo lavoro, narra della depersonalizzazione delle coscienze.
Depersonalizzazione non operata da un qualche Hitler o da una folle ideologia ma da un meccanismo psichico spontaneo che porta le coscienze dissociate, prive di ogni riferimento al proprio Sè, ad omologarsi passivamente al livello più basso di quella depersonalizzazione.
Nella totale inconsapevolezza ed ignoranza dell'ego cosciente e della sua dimenticata e forse perfino sconosciuta umanità.
In questa tragedia psichica collettiva taluni sono diventati moderni Hitler (i vari dittatori e dittatorelli sparsi per il mondo) mentre altri che, nelle moderne democrazie, intensamente aspirano a diventarlo.
E il risultato di certe elezioni in Europa e non solo e quelle prossime che in varie parti del mondo sono in programma di questi oscuri, ambigui e pericolosi personaggi confermano l'emersione e le pericolose ambizioni.
(scritto il 3/8/24)