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Se qualcuno, che non sia un mago dell’informatica, si è trovato a dover combattere contro l’ottusità incrollabile dei programmi dei computer o con le applicazione dei cellulari per questioni attinenti l’accesso ai conti on line, l’identità digitale, lo Spid, le password dimenticate, gli errori di digitazione su tastiere piccolissime progettate per le zampe di una formica, la rete che non funziona, programmatori ossessionati dalla sicurezza informatica che riversano le loro ossessioni personali nei meccanismi di sicurezza informatica ed altre bazzecole del genere, tutte cose le quali portano i succhi gastrici a livello di esondazione, capirà cosa prova il proprio Sé a tentare , invano e spesso per tutta la vita dell’individuo, di portare i propri contenuti istintuali, che hanno il massimo diritto ed il massimo del dovere genetico, di raggiungere la sua coscienza dissociata.
Che ottusamente e patologicamente glielo impedisce in tutti i modi possibili.
(scritto il 23/11/23)