A.   L’osservazione razionale dei fenomeni quantistici rende manifesto non il fenomeno ma le conseguenze mutagene di quella osservazione. Facendo inoltre sprofondare il fenomeno ancora di più nella non conoscenza.

 B.    Il tentativo di osservazione razionale del fenomeno quantistico, anzi di più l’INTENZIONE di effettuare quella osservazione fanno parte dello stesso meccanismo quantistico.

 C.    L’osservazione del fenomeno, il mutamento da ciò prodotto in esso e la descrizione di questo mutamento sono le componenti che creano la realtà apparente.

 D.   Non l’osservazione interagisce con il fenomeno quantistico, ma ancora più a monte, è l’intenzione di poterlo o doverlo fare.

 E.    È come se il fenomeno già da quella intenzione dell’osservatore “capisse” di doversi predisporre al suo mutamento. Naturalmente non è così. Il fatto è che la coscienza che “produce” quella intenzione (ancorchè non manifesta) ed il fenomeno che si intenderebbe osservare sono composti della stessa materia, dagli stessi elettroni. E quella INTENZIONE, manifestatasi nella coscienza (perfino ancora inconscia all’ego), ha già prodotto un mutamento quantico la cui INFORMAZIONE QUANTISTICA HA GIA INTERAGITO CON GLI ELETTRONI DEL FENOMENO MUTANDOLO.

     (scritto il 11/9/24)

 

 

 

 

 

 


 

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