Iniziamo con un sogno:

 “Faccio una lettera di protesta a G. non so per cosa e quando ci riuniamo lui ironizza sul tipo di carta su cui è stampata la lettera.Gli dico che lui guarda la foglia e non vede il ramo,guarda l’albero e non vede il bosco.Ti fissi sempre sui particolari e non  vedi mai le cose complessive.”

Il sogno parrebbe un dialogo tra il Sé e la coscienza (G.). E l’osservazione del sogno è riferita alla capacità che ha la coscienza di focalizzare la sua attenzione su un particolare senza riuscire a vedere il quadro generale.

Ma la cosa ha ben altra implicazione.

Le storture della coscienza generano sintomi che di quelle storture sono rappresentazioni, testimonianze simboliche.

Quando un sintomo insorge ovviamente la coscienza focalizza la sua attenzione su di esso.

E di conseguenza lo stesso fa (e non potrebbe fare altro) l’individuo.

La focalizzazione della attenzione della coscienza sul sintomo o sulla disfunzione o sulla patologia appena insorta implica che l’inconscio a sua volta focalizza la sua energia su quel sintomo o disfunzione che sia.

Il che mantiene attiva la focalizzazione della attenzione della coscienza su quel sintomo.

Attenzione che attira ancora a sua volta l’energia dell’inconscio su di esso.

Si attiva così il circuito di perpetuazione del sintomo o del disturbo o della patologia quale che essa sia .

Viene in mente per contrasto il disturbo dell’attenzione che investe alcuni bambini.

In questo caso è la condizione dissociativa e le schermature della coscienza che impediscono la focalizzazione dell’energia dell’inconscio sull’oggetto costringendo continuamente il bambino a distogliere la sua attenzione ogni volta che essa si focalizza su di esso.

Insomma il disturbo dell’attenzione parrebbe essere una forma di censura e di rimozione  ripetitiva e coattiva.

Tornando al caso precedente il circuito di perpetuazione del sintomo implica che quando qualcosa distrae la coscienza dal sintomo esso dovrebbe regredire non essendo più energizzato dall’inconscio.

Per dirla semplice è come quando uno ha il singhiozzo.

Se si spaventa all’improvviso quello con il singhiozzo il singhiozzo passa.

Il meccanismo è evidente.

La coscienza si è inceppata (una piccola forma di isteria) continuando a produrre il singhiozzo e l’improvviso spavento la distrae sottraendo energia a quella specifica focalizzazione.

Questo meccanismo è ovviamente comune alle cosiddette “fisse” o alle ben più gravi ossessioni.

 

 

 

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