Si dovrebbe considerare come possibile che la comunicazione transferale veicoli dal soggetto all’osservatore anche delle sensazioni coscientemente percepite dal soggetto stesso.

Un imprinting infantile che abbia investito il soggetto da parte di genitori inconsapevolmente anaffettivi (a causa di loro coscienze dissociate) struttura nella coscienza e nell’inconscio del bambino/a una sorta di ”grande gelo”.

Così definito sulla base della esperienza tratta da diversi sogni che ne riferiscono.

Nel corso del trattamento può accadere che esso affiori alla percezione del soggetto per esempio con una sensazione di freddo notturno che impedisce di prendere sonno.

Tale sensazione si può spiegare razionalmente in molti modi uno dei quali può essere che in questa stagione si è passati nel giro di una decina di giorni da una estate torrida, anche con 43 gradi nel pomeriggio, a temperature notturne di 13 gradi centigradi.

Se però quella sensazione riferita dal soggetto viene percepita anche dall’osservatore nella notte successiva allora qualche dubbio insorge.

E viene allora il fondato sospetto che si tratti di una comunicazione transferale, cioè di una “voce dell’inconscio” del soggetto che fa percepire alla sua coscienza la sensazione inconscia del “grande gelo” vissuto nel corso dell’imprinting infantile.

“Voce dell’inconscio” la quale, come altre volte, viene trasferita subliminalmente dall’inconscio del soggetto a quello dell’osservatore e da quì la sensazione vissuta la notte successiva.

     (scritto il 13/9/24)

 

 

 

 

 

 


 

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