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E' molto difficile per la coscienza distinguere tra informazioni genetiche ed elettroni.
E' possibile che questa difficoltà risieda nel fatto che le informazioni genetiche sono memorizzate, nel linguaggio proprio, in ogni specifica configurazione quantica degli elettroni che fanno parte delle molecole che costituiscono il DNA.
E’ pensabile che la Natura e l'evoluzione abbia lasciato gli elettroni del DNA liberi di configurarsi quanticamente esattamente come i fonemi del linguaggio si configurano, a seconda delle esigenze, di ciascuna frase.
E ciò per potersi adattare alle esigenze evoluzionistiche di ciascuna specie animale o vegetale.
Diversamente dagli elettroni della materia inerte.
Le cui possibilità di mutamento sono riservate per esempio ai casi di decadimento radioattivo ed alle reazioni chimiche tra sostanze diverse .
La mutabilità delle coscienze, malgrado tutte le resistenze che esse vi oppongono, parrebbe riflettere la capacità di mutamento degli elettroni delle informazioni genetiche, mutamento plastico indispensabile per l'adattamento e la mutabilità dei processi evoluzionistici dal livello cellulare fino al livello di organo e di funzione.
Se fosse fondata l'ipotesi che gli elettroni hanno, nella loro configurazione, uno specifico linguaggio e se fosse fondata l’ipotesi che le informazioni genetiche sono codificate in quel linguaggio noi già conosciamo i significati da quel linguaggio espressi.
Essi non sarebbero altro che i significati espressi dai simboli onirici ed intuitivamente compresi dalla coscienza adulta.
Limitatamente almeno alle informazioni genetiche che riguardano la formazione della coscienza del Sè.
(scritto il 26/11/23)