Tra le tante cose misteriose o magiche della psicoanalisi ce n’è una molto importante:Il transfert.
Tra analista e paziente dopo che si è instaurato un legame affettivo nasce tra di loro il transfert.
Il transfert nasce grazie a quel legame affettivo ma non è quel legame affettivo.
Esso è una forma di comunicazione subliminale tra inconsci.
Grazie ad esso l’inconscio del paziente, soffocato da una coscienza ostile, comunica all’inconscio dell’analista la condizione psichica del paziente stesso.
Questa forma di comunicazione subliminale si manifesta all’analista attraverso i suoi sogni o attraverso intuizioni spontanee.
Interpretando quei sogni l’analista capisce qualcosa del suo paziente e grazie al controtransfert ed al dialogo analitico restituisce alla coscienza del paziente le informazioni in quel modo acquisite.
Riuscendo perciò a superare le tenaci resistenze della coscienza del paziente e generando mutamenti nella coscienza stessa.
In caso di scarsa coscienza di sé e di scarsa consapevolezza dell’analista talora il legame transferale viene confuso con l’amore e l’attrazione fisica e ciò può sfociare in un rapporto sessuale.
Rapporto che è assolutamente controindicato in quanto interferisce negativamente sui problemi psichici del paziente aggravandone la situazione.
Il transfert ed il conseguente controtransfert debbono essere interpretati allo scopo di evitare quegli intrecci pericolosi ed allo scopo di far superare al paziente quella condizione transferale che il paziente di solito interpreta come una forma di innamoramento.