Anima (e Animus per il genere femminile) è una figura simbolica classica nella teoria Junghiana la quale rappresentava simbolicamente il tramite di collegamento tra i contenuti dell’inconscio e la coscienza.
Figura simbolica che tende a proiettarsi in modo piuttosto radicale sul partner di sesso opposto.
Fa parte della storia di questo lavoro una vecchia intuizione , in insight fulminante (talmente eterodosso da apparire delirante), che rendeva conto del fatto che Anima era in realtà una rappresentazione simbolica della funzione intuizione.
La quale svolge esattamente quella funzione di tramite tra l’inconscio e la coscienza trasducendo i contenuti simbolici dell’inconscio nei significati/informazioni per la coscienza stessa.
Via via che la funzione intuizione si sviluppa nella coscienza si prosciugano molti contenuti mitologici che via via ne hanno dato rappresentanza come nel caso della figura simbolica di Anima.
Occorre qui richiamare il significato dello stato umido (rappresentazione dei contenuti inconsci) e dello stato secco rappresentazione invece di quei contenuti già interpretati.
E a questo scopo occorre anche richiamare Eraclito che a suo modo aveva capito tutto quando diceva che “piacere delle anime è diventare umide”(fr.n.54) riferendosi presumibilmente ai contenuti quando ancora non erano entrati nell’inconscio e successivamente “l’anima secca di tutte è la migliore e più saggia” (fr.n.56) (riferendosi ovviamente a quando quei contenuti sono stati già interpretati).