Tutti guardano la luna e tutti CREDONO di vedere la luna.
Essi in realtà stanno guardando l’immagine che la loro coscienza a specchio riproduce del nostro satellite. Cioè è come se stessero guardando la luna attraverso la televisione ma non se ne rendono conto.
La coscienza a specchio riflette istante per istante l’immagine della realtà o meglio della realtà 1.
L’immagine riflessa da quella parte della coscienza possiamo definirla realtà 2.
In quanto immagine prodotta dalla coscienza la realtà 2 viene costantemente influenzata dalla condizione psichica dell’osservatore.
Crediamo di vedere una cosa , siamo fortemente convinti di vedere quella certa cosa ed in realtà si tratta di una allucinazione.
Non riusciamo a vedere una cosa (che gli altri vedono perfettamente) ma in realtà è la nostra condizione psichica che ci inibisce la sua visione.
Quante volta cerchiamo una certa cosa e non riusciamo a trovarla ? E solo dopo ci accorgiamo che l’avevamo sempre avuta sotto il naso.
La percezione della realtà 1 è costantemente influenzata dalla nostra condizione psichica per cui a quella percezione non si può assolutamente dare un valore oggettivo.
Pensate ad un medico che abbia una grande quantità di ansia inconscia e perciò trasferisce al suo paziente diagnosi (pur formalmente corrette) fortemente apprensive ed angoscianti.
Pensate ad un medico carico di odio inconscio che individua per il suo paziente , gravemente ammalato, terapie sempre più accanite, contribuendo così ad aggravare la sua sofferenza senza speranza, quando invece sarebbe più umano e ragionevole accompagnarlo caritatevolmente verso il suo destino.
Tutti credono di vedere la propria realtà 1 e dalla descrizione di ciò che essi CREDONO di vedere rilasciano, a chi sa capirla, una descrizione simbolica della propria condizione psichica.
Uno scienziato per esempio può credere di darci una immagine scientifica della propria realtà 1 (che pur scientificamente sta osservando) ed in realtà egli potrebbe ingannarsi (ed ingannarci) senza nemmeno rendersene conto.