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Dice un sogno:”Nella stanza appoggiata alla parete c’è una grande libreria a scaffali aperti. E’ molto pesante ed a un certo punto si inclina in avanti. Non casca nulla dagli scaffali ed essa si appoggia da una parte . Io corro e la raddrizzo e la riappoggio alla parete,
E’ così pesante perché sugli scaffali di destra sono stati messi molto libri. Sugli scaffali di sinistra molti mattoncini e delle costruzioni della Lego e così sul grande scaffale superiore di destra* coperto da una plastica trasparente.”
La coscienza deve essere in grado e dimostrare di poter sostenere la "leggerezza dell'essere" (cioè essere capace di capire la conoscenza di sè) mentre il Sè deve essere in grado di sostenere il peso del sapere.
Solo così si trova l’accordo e termina il conflitto tra Natura e Cultura , tra gli istinti e la Ragione.
Per certi versi è come se la coscienza dovesse dimostrare di essere all'altezza del Sè ed il Sè a sua volta di essere all'altezza della coscienza.
E l'ego , la funzione egotica , di essere all'altezza di entrambi.
Per dirla più semplice la coscienza deve dimostrare di poter integrare intuitivamente i significati del Sè mentre il Sè deve dimostrare di sapere accettare la conoscenza scientifica.
Dato che nel confronto con i contenuti dello inconscio le possibilità di deviare da questa strada verso la follia della irrealtà (nelle sue infinite varietà tutte patologiche) sono infinite.
(*) La coscienza percettiva con i tanti significati del Sé con la sottostante coscienza cognitiva.