.               

A.    E’ possibile che il linguaggio della materia elementare degli elettroni abbia una sua corrispondenza con il linguaggio della materia elementare della quale sono composti i virus.

B.    Cosicché a determinate informazioni malate passate dagli elettroni dei neuroni corrisponda un adeguato “comportamento” di uno dei tanti virus bersaglio dell’organismo.

C.    Per cui l’attivazione di quel determinato virus sarebbe un prodotto autoctono, solo apparentemente indotto dall’ambiente esterno. Quindi le infezioni virali potrebbero essere, anch’esse in una certa misura, rappresentazioni somatiche dovute a particolari condizioni psichiche.

 D.    Le cose che ci accadono, ci accadono con lo scopo di farci capire il loro significato. Il problema è che se nessuno ne riesce a capire il significato le cose accadono lo stesso e continuano ad accadere.Se invece si riesce a comprenderne il significato ciò ha un effetto a feedback sulla coscienza depotenziandone la pericolosità.

E.     In un mondo "perfetto",  dove la conoscenza scientifica perseguisse  il sogno di una conoscenza olistica della realtà della vita e dell'essere vivente (e fosse composta da ricercatori che vedono bene da entrambi gli occhi*) anziché rinserrarsi in tante gabbiette non comunicanti tra di loro,  la medicina, la fisica, la biologia e la psicoanalisi dovrebbero interrogarsi come  sia possibile che delle informazioni di merda che hanno strutturato, nel corso dell'imprinting infantile, la coscienza percettiva possano determinare una patologia chiamata "sindrome influenzale da virus Covid" con febbre, raffreddore ecc. .Come quelle informazioni possano indurre una infezione virale senza essere stato mai esposto a situazioni sospette.

F.     In pratica quale il sia il percorso SCIENTIFICO che consente a delle informazioni MALATE di quella coscienza di attivare un particolare virus, tra i tanti latenti nell'organismo, facendo insorgere quel tipo di patologia significativa.

G.    In questo lavoro ho formulato, rispetto a quel processo, delle ipotesi rispetto alle quali non ho alcuna possibilità di riscontro sperimentale. Ed una ipotesi non riscontrata è sempre meglio di nessuna ipotesi o di fantasie parascientifiche.

H.    Nella filiera: informazione falsa sul Sè nella coscienza (là portata dall'imprinting) > neurone/i che le memorizzano > elettroni e molecole (di cui quei neuroni sono costituiti) c'è lo snodo del rapporto tra psiche e biologia. Non è pensabile che la materia elementare di quei neuroni siano una scatola sigillata ed asettica nella quale quelle informazioni, patologiche e patogeniche, in essi memorizzate non abbiano rapporto. Con ogni probabilità tra il linguaggio di quelle informazioni ed il linguaggio, io penso, degli elettroni c'è sintonia e comunanza. E l’uno determina ed influenza l'altro. E ciò a sua volta influenza e determina, con similare linguaggio, la "sottostante" biologia.

 (*) Questa è una metafora.

                                (scritto il 30/11/23)

 

 

 

 

 

 


 

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