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A causa dei modi di funzionamento della coscienza per riuscire a capire il meccanismo di funzionamento di un fenomeno psichico OCCORRE PRIMA farne esperienza, viverlo in sè stessi.

Come ben si comprende studiare sui libri un fenomeno e comprenderne il meccanismo (più o meno bene spiegato nel libro) è cosa molto diversa dal VIVERLO facendolo diventare parte della propria esperienza vissuta.

Una volta vissuto, il fenomeno psichico ed il suo meccanismo di funzionamento sono diventati entrambi "oggetti" INTERNI della coscienza.

Cioè sono passati dallo stato inconscio allo stato cosciente.

A questo punto il capire quel meccanismo assomiglia molto al capire intuitivo del significato di un simbolo onirico, entrambi “oggetti” interni alla coscienza.

Ed oserei dire che capire quel meccanismo di funzionamento è capire il significato di quel fenomeno sono sostanzialmente la stessa cosa.

In questo processo è rappresentato anche il perché si manifestano ad un certo momento alla coscienza intuizioni spontanee relative alla meccanica quantistica.

Relativi a meccanismi di funzionamento che non figurano in nessun testo di fisica.

Le quali sul momento sono stranianti (Che cavolo c'entro io con la fisica quantistica !!??).

Andando avanti ci si rende conto che stanno entrando nella "visione" della coscienza i meccanismi minuti, molto minuti, della materia elementare.

Che cioè quei meccanismi stanno entrando nella esperienza vissuta.

E che quindi il cervello fa entrare nei suoi processi di elaborazione spontanea di tutte le informazioni in suo possesso anche su quella materia e su quei meccanismi.

Si badi bene: Non le informazioni di fisica quantistica studiate sui testi ma bensì le informazioni intuitive acquisite attraverso le interpretazioni.

In altre parole la funzione intuizione, quando sviluppata, FONDA UN'ALTRA E DIVERSA SCIENZA, una nuova e diversa forma di conoscenza scientifica*.

E ,starei per dire, una nuovo e diverso umanesimo.

Rispetto a ciò che ha sviluppato per secoli e millenni la funzione razionale e la razionalità.

(*) Sempre fermo restando il principio secondo il quale  una conoscenza scientifica è tale solo se ne è stata verificata sperimentalmente la fondatezza.

 

                                        (scritto il 27/12/23)

 

 

 

 

 

 


 

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