Nel lontanissimo pianeta di Zigulì-12.4.1 si costruì dopo molte ricerche un potente telescopio in grado di esplorare il deep space.

E dopo molti anni di esplorazione si scopri un ancora più lontano Pianeta che per molti versi al pianeta Ziguli-12.4.1 molto assomigliava.

Raffinate analisi spettroscopiche rivelarono anche che tutto ciò che in quel pianeta viveva, ed anche tutto ciò che era in esso inerte, era composto della stessa materia.

Minuscole molecole, ancora più minuscoli atomi e incredibile a vedersi, (gli osservatori di quel pianeta avevano sviluppare raffinatissime tecnologie di osservazione), ancora più minuscole particelle che chiamarono elettroni.

 Dalle loro raffinate analisi avevano però capito che particelle ancora più minuscole ronzavano in quella materia.

Le osservazioni rivelarono che tutto accomunava quella materia e tutto ciò che laggiù viveva o che in esso era inerte era nello stesso destino accomunato.

La malattia mentale di un vivente per esempio affliggeva, in molti modi diversi, anche i suoi discendenti ed i suoi animali domestici e perfino, incredibile a dirsi,  le piante e gli alberi che quel vivente  aveva piantato.

E, cosa ancora più stupefacente, il risanamento psichico di quello stesso vivente risanava anche i suoi discendenti, i suoi animali e le sue piante.

Si era capito che quella materia base dell'esistente, quella materia originaria e primordiale che chiamarono "rudimentum", aveva in se proprietà che consentiva al tutto di comunicare con il tutto.

Nel bene e anche nel male, nella salute e nella malattia, nell'amore come nell'odio.

E ciò che quella materia comunicava sottilmente appariva in altra forma, in un modo o in un altro, "misteriosamente", ad ogni livello possibile: Nei corpi, nelle altre materie viventi e perfino in ciò che era inerte.

Dato che il “rudimentum” funzionava ad ogni livello sempre nello stesso modo e con tutti comunicava e con tutti condivideva  il tutto.

Scoperto questo i locali astronomi chiusero il loro potente telescopio e cominciarono a studiare sè stessi.

       (scritto il 20/9/24)

 

 

 

 

 

 


 

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