Quando la coscienza dissociata impedisce all’istinto sessuale o a qualsiasi altro istinto di entrare nella coscienza o impedisce ciò a qualsiasi parte del Sé cioè di sé stessi allora essa costruisce di quelle parti mancanti delle protesi.

Costruisce cioè possibili imitazioni delle parti mancanti a cui l’individuo è inconscio  e che sono pur tuttavia essenziali per l’adattamento alla vita ed all’ambiente.

Protesi si diceva cioè artefatti che sono pallide o distorte o folli imitazioni artificiose della cosa in sé.

Il grande computer organico (chiamato anche coscienza) che ciascuno possiede dentro il proprio cranio è in questo geniale.

Però esso fa quello che può nella situazione data.

Anche la follia più estrema è “solo” un geniale adattamento alla particolare condizione psichica di quel soggetto, a  quella sua disperata condizione.

E’ ovvio che via via che si integrano nella coscienza le parti di sé inconsce le corrispondente protesi vengono dissolte.

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