Per capire cosa potrebbe provare un bambino o una bambina che nasca in un ambiente parentale infantile inconsapevolmente
All’inizio, alla nascita , il cervello è praticamente una pagina bianca.
Dopo la nascita esso comincia a ricevere input , informazioni, dall’ambiente e dal corpo e comincerà ad organizzare quelle
informazioni in quella che così diventa coscienza , il primo nucleo della coscienza.
Convenzionalmente le diverse tipologie di coscienza del processo di crescita e sviluppo psichico fanno riferimento a tre organi del
corpo ed alle loro funzioni.
Il livello iniziale della coscienza nel bambino viene definito come “coscienza di tipo anale” con riferimento all’ano ed alla escrezione
delle feci.
E’ il livello iniziale della coscienza e nella maggioranza dei casi resterà l’unico livello di crescita psichica possibile con i risultati che il
mondo oggi, qui ed ora, continuamente ci mostra.
Se l’ambiente parentale infantile è favorevole alla crescita psichica e non esercita azioni castranti nei confronti del bambino inizia da
lì il processo di crescita favorito da questo ambiente reale favorevole.
La piccola coscienza comincia a ricevere informazioni dall’ambiente ed insieme ad esse informazioni dall’inconscio.
Si comincia a strutturarsi una coscienza del Sé grazie al fatto che si cominciano a sviluppare le quattro funzioni della coscienza ed in
particolare la funzione intuizione.
Grazie ad essa la coscienza comincia ad integrare informazioni ,oltre che dall’ambiente parentale, anche dall’inconscio .
La coscienza comincia a “nutrirsi di sé” , comincia a strutturarsi come si è detto la coscienza di sé.
Essa si avvia quindi a conquistare la tipologia di coscienza di tipo orale con riferimento alla bocca, alla suzione, al nutrirsi.
Il processo di crescita psichica continua autonomamente e spontaneamente nel suo percorso (in costanza di ambiente parentale ed
umano favorevole) fino a che la coscienza raggiunge il livello di coscienza di tipo genitale con riferimento ovviamente ai genitali ed
alla sessualità adulta.
Il percorso di crescita naturale e spontaneo non sarebbe perciò in sé una “via crucis” come nel caso di quello da svolgere nell’adulto
ostacolato com’è da mille resistenze, proiezioni e costrizioni.
Sarebbe invece una “via gioiosa” che percorre una strada da un livello di piacere ad un altro fino al culmine del piacere genitale.
E’ il mondo ostile, ottuso e cieco del bambino che lo renderà, nell’adulto che vuole prendere coscienza di sé , un percorso doloroso.