Parrebbe che la coscienza a specchio , la coscienza che gestisce i sensi, non abbia la possibilità di integrare in sé direttamente dall’inconscio le informazioni/significati che pervengono da quest’ultimo grazie ai sogni .
Parrebbe che il rapporto tra coscienza a specchio ed inconscio sia per così dire a senso unico.
La coscienza a specchio può radicare i contenuti dell’esperienza vissuta nell’infanzia dal bambino nell’inconscio, perpetuandone gli effetti più o meno negativi per tutta la vita, mentre come si è detto essa non può acquisire informazioni/significati dall’inconscio.
Nel corso del processo di crescita prima o dopo si osserverà l’insorgenza (all’inizio alquanto stupefacente) dei fenomeni di sincronicità.
Cioè il manifestarsi di eventi reali portatori dello stesso significato veicolato , nello stesso periodo, da un qualche sogno o evento psichico interno.
La funzione di questi fenomeni è in tutta evidenza quella di far acquisire alla coscienza a specchio , dall’esterno, dalla realtà sensibile, attraverso la percezione sensoriale gli stessi significati dell’inconscio e del Sé che il sogno sta veicolando nella coscienza inferiore o coscienza cognitiva.
Essi cioè avrebbero, rispetto alla coscienza a specchio, la stessa funzione che hanno i sogni (i notturni portatori di significato) rispetto al processo di sviluppo e crescita della coscienza cognitiva.