In principio era solo un neurone o un piccolo gruppetto di neuroni sperduto da qualche parte in un gigantesco labirintico deserto.
Poi un giorno la prima esperienza vissuta lo attinge.
Forse un suono gradevole quando il bambino è ancora dentro l’utero materno, forse una qualche inspiegabile sensazione tattile che induce un piccolo brusco movimento.
In principio era il neurone e da questo preciso istante esso è diventato un’altra cosa è diventato coscienza.
Quella prima esperienza vissuta e percepita ha fondato con le sue informazioni il primo nucleo di coscienza.
La cosa si ripete qua e là finch’è giunge un tempo nel quale l’esperienza diventa una esplosione cosmica, il Big Bang.
Prima era il nulla e ora questo : è il momento della nascita.
Da questo momento è un susseguirsi ininterrotto di sensazioni a valanga , alcune piacevoli, altre sgradevoli.
E tutte e ciascuna di esse attinge nuovi neuroni o nuovi gruppetti di neuroni e fonda nuove aree di coscienza.
Informazioni e processi di sviluppo neuronale e processi di crescita psichica si susseguono a velocità frenetica, ora dopo ora , giorno dopo giorno.
In principio era solo il neurone ora tutto ciò è diventato coscienza.
Nei sogni quest’area talora si presenta nella forma simbolica del “paesello natio” .
Talora amato talora odiato.
A seconda della natura di quelle primissime esperienze.
Talora nel sogno è il sognatore che torna al paesello natio e regala a quel paesello una montagna di soldi, lo fa ricco insomma.
E’ il Sé che ha raggiunto, nel corso del processo di crescita, anche quella assolutamente iniziale e remota area di coscienza arricchendola di sé e della sua propria energia vivificante.